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Tutto concorre al bene di chi ama Dio

dalla “Grammatica di Don Gaspare” p. 182-183


Dio dà i talenti necessari secondo il fine della vocazione. Di questo non dobbiamo dubitare mai, neppure di fronte agli impegni più difficili. Per lui non fa differenza aiutarci nelle cose piccole come nelle grandi imprese. Queste anzi, sotto un certo aspetto, sono più degne di lui, anche se è vero che di fronte a un Essere infinito in ogni perfezione ogni cosa è piccola e di poco conto; mentre, dall’altra parte, ogni cosa piccola e di poco conto è sommamente grande quando sia fatta per lui.

Beati quelli che sperano nella divina Provvidenza. Essi non hanno a temere di nulla che si frapponga ai suoi disegni o che tenda ad ostacolarli. Essa va disponendo ogni cosa al fine inteso, soavemente e fortemente insieme: e tutte le cose sia prospere che avverse, e le volontà degli uomini sia buone che perverse, egualmente servono a lei. Tutto ciò che vuole il Signore, egli lo compie in cielo e sulla terra (Sal 134, 6). Non v’è nessuno, Signore, che possa resistere alla tua volontà (Est 13, 9 Vg); e tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (Rm 8, 28). Né fa meraviglia tutto ciò che egli va operando a nostro vantaggio, dal momento che lo vediamo ascendere, per amore di noi, la croce.

Oh quanto è mai buono il Signore, e come supera ogni nostra lode! Perciò non dobbiamo mai cessare di lodarlo quanto possiamo, perché così egli si compiace di essere ammirato, amato, lodato da noi miserabili vermiciattoli. E abbiamo ancora il dovere di sperare che la nostra miseria sarà cambiata un giorno in tanta gloria, e che saremo simili a lui. Sia ringraziato, benedetto, amato in eterno.



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